La mia storia

Nasco in una famiglia numerosa e rumorosa, ultima di tre figli. Una famiglia con molti movimenti interni e con poca attenzione alle emozioni più profonde.

Qualsiasi emozione è sempre stata “troppo” per me da gestire.

Fin da piccina porto con me un’estrema sensibilità alla vita:

Sensibilità non compresa che crescendo imparai a schiacciare bene in fondo, tanto da non rendermi conto di quanto profondo stesse divenendo il tunnel.

Imparai così bene a reprimerla che nessuno sapeva cosa si potesse celare là sotto. Iniziai a viverla come qualcosa di pericoloso: ne avevo PAURA

Quindi piangevo. Piangevo tanto, spesso sola

Avevo così paura del mio mondo interiore che ricordo benissimo proiettare nelle prime relazioni questa parte di me bisognosa di aiuto, facendo esperienza delle mie prime relazioni tossiche.

Anche il mio corpo aveva iniziato a somatizzare tutta quella repressione emotiva. Tre giorni dopo aver compiuto 20 anni mi operarono d’urgenza: un’emorragia interna mi portò al mio primo contatto con la morte

Mi salvarono, ma in quell’operazione una parte di me morì per davvero. E così naqui una seconda volta.

Nonostante il dolore trovai un modo per sopravvivere e tornare ad esistere: la respirazione. Ancora mi ricordo di come Ujjayi pranayama: la respirazione vittoriosa, mi salvó la pratica Yoga, mi salvò.

La vita negli anni successivi mi portò a vivere molte esperienze e tra le tante trovai una casa in collina nella quale mi trasferii poco prima del Covid. Fu la mia salvezza: NATURA e totale LIBERTÀ

Realizzai che il tempo lento, calmo ed il contatto con la natura erano ciò che avrei voluto per il mio futuro. E proprio in quell’anno mi stavo diplomando come insegnante di Yoga.

I sogni crescevano e la mia voglia di indipendenza mi portò ad avere tre lavori assieme Non avevo più tempo di esistere, mi stavo annullando: la sera a casa collassavo dalla stanchezza.

L’unica costante di quel periodo era la pratica Yoga e quel tappetino su cui mi ri-connettevo con me stessa. Uno spazio sacro in cui il mondo esterno smetteva di fare rumore.

Due furono gli avvenimenti che portarono al vero cambiamento:

aprii una shala yoga per praticare e insegnare a casa mia mi iscrissi ad una scuola di Astrologia umanistica evolutiva

Fu così che un’intuizione enorme bussò alla mia porta e mi portò ad ideare il mio metodo AstroYoga: l’unione del mondo Yoga e del mondo Astrologia, connessi insieme.

E così la vera trasformazione avvenne quando ebbi il coraggio di lasciare tutti i lavori e dedicarmi esclusivamente all’AstroYoga

E arriviamo ad oggi…

Oggi vivo una vita autentica, in cui la mia sensibilità e le mie emozioni sono libere di essere, esistere, esprimersi. La sensazione di costrizione ha lasciato spazio al libero RESPIRO e a una grande voglia di ispirare altre anime sensibili a percorrere questo viaggio di riscoperta.

E la mia missione è proprio questa: guidare anime sensibili che si sentono sopraffatte e schiacciate da una vita che non le rappresenta a costruire una profonda connessione con il proprio corpo e le proprie emozioni, per dar voce alla propria sensibilità.